L’altro giorno, con un post Instagram del Giornale della Vela, abbiamo pubblicato il video di una barca a vela fatta esplodere a seguito della simulazione di una fuga di gas. La prova, che risale ormai a qualche annetto fa (2012), è stata realizzata dalla rivista Yachting Monthly, che ha letteralmente fatto a pezzi la “crash-test boat” a disposizione.

Non sono tardati ad arrivare critiche e commenti stizziti: “Cosa pubblicate? E’ un incitamento a inquinare il mare”, “Rimuovete subito il video di questi pazzi inquinatori”, “Da voi non ce lo saremmo mai aspettati”, “Vergogna!”. Questi sono solo alcuni dei vostri interventi più educati. Verissimo, abbiamo commesso una leggerezza, non ci resta che fare ammenda.

PER FORTUNA QUALCOSA E’ CAMBIATO
Quando pubblicammo su www.giornaledellavela.com, cinque anni fa, lo stesso video, le reazioni furono molto differenti
, con tantissime condivisioni del post e commenti entusiasti relativamente all’utilità del video. Nessun commento sui danni all’ambiente causati da tale test.

Cosa è successo in cinque anni? Per fortuna, è cambiato l’approccio della gente alle tematiche ambientali. Manifestazioni per salvare il pianeta dal cambiamento climatico, il grande impatto mediatico di Greta Thunberg, la sostenibilità che sta diventando sempre di più una bandiera per l’industria, campagne di sensibilizzazione sull’assurdità della plastica mono-uso. Campagne che sono andate a buon fine. Ad esempio, fate caso alla quantità di borracce in metallo che si vedono in giro, in sostituzione delle bottigliette di plastica.

IL VELISTA SA DA CHE PARTE STARE
Ed è su questa scia che lo scorso anno abbiamo deciso di creare Medplastic
, il progetto di salvaguardia del Mediterraneo minacciato dalla plastica: i velisti, ci siamo detti, hanno scelto il mezzo più ecologico che c’è come compagno di avventure. La barca a vela sfrutta uno dei quattro elementi per muoversi: il vento. Chi va in barca ha già deciso da che parte stare: quella di chi difende il mare. Allora il suo compito è importante: diffondere la cultura del rispetto dell’ambiente diventando ecomarinaio. Sia quando naviga Mediterraneo, sia nella vita di tutti i giorni.

In meno di un anno abbiamo mobilitato centinaia di cacciatori di plastica in giro per le nostre coste, parlato con esperti, realizzato inchieste e fatto informazione. A proposito, troverete Medplastic con uno stand dedicato al TAG Heuer VELAFestival (2-5 maggio, Santa Margherita Ligure), fermatevi a firmare il Manifesto dell’Ecomarinaio e a conoscere i nostri progetti.

Eugenio Ruocco