Al TAG Heuer VELAFestival, la grande festa della vela a Santa Margherita Ligure, la stampante 3D Prusa (un particolare modello che viene fornito in kit per l’autocostruzione) in funzione allo stand di Medplastic ha attirato tantissimi curiosi.
Volevamo dimostrare che la stampa 3D, declinata in chiave ecosostenibile, può essere di grande aiuto anche nel mondo della nautica. Così abbiamo realizzato in tempo reale, sotto il naso dei passanti, tanti fermacima sferici in filamento di PLA biodegradabile e galleggiante.
MA COS’E’ QUESTO PLA?
Il PLA biodegradabile viene oggi prodotto da zucchero di canna o da glucosio. Presenta caratteristiche simili alle sostanze polimeriche quali poliestere e PET: per questo permette di produrre qualsiasi manufatto che è oggi creato con le normali plastiche in commercio e con i normali macchinari in uso. In condizioni di compostaggio ottimali (quali quelle dei normali compostatori industriali), i manufatti in PLA si degradano in 50 giorni.
BIODEGRADABILI, MA RESISTENTI
Questo cosa significa? Che se per caso il fermacima dovesse accidentalmente cadere in acqua, si biodegraderà senza inquinare (trattandosi di materia organica) in un tempo ragionevole. “Ma se lascio i fermacima in coperta, alla pioggia e al sole, cosa succede? Si sciolgono?”, ci hanno chiesto molti di voi? Niente di tutto questo: si tratta di manufatti compatti, leggeri e resistenti che, in normali condizioni, resistono nel tempo. Inoltre, la stampante 3D a filamento è un modello di produzione praticamente a spreco 0: non solo è elettrica, ma può controllare esattamente la quantità di materiale che estrude, e il grado di riempimento.
Abbiamo usato la stessa tecnologia e materiale per i premi del nostro contest fotografico NO PLASTIC: delle coccarde da completare con un tappo di plastica di recupero.
BARCHE & STAMPA 3D
A proposito di stampa 3D e barche: ci ha molto interessato la storia di Francesco Belvisi e Daniele Cevola di Ocore, i ragazzi che hanno realizzato un prototipo di barca oceanica (un Mini 650, di 6,5 metri) sfruttando un robot di stampa 3D. “Il nostro progetto è pionieristico e nel futuro è probabile che avremo barche stampate in 3D”, ci hanno raccontato, “ma c’è un tema molto più attuale. Ad essere stampati in 3D e in materiale riciclabile possono essere gli stampi delle imbarcazioni”. Gli stampi, ovvero i “master” da cui si ricavano, in serie, le imbarcazioni.
Stampi e controstampi vengono realizzati normalmente in vetroresina (fibra di vetro e plastica) e una volta che il modello della barca va fuori produzione, resta il problema del loro smaltimento. Stampi in materiale in buona parte riciclabile potrebbero pesare molto, ma molto meno sull’ambiente!
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